La pandemia di COVID-19 mette gli anziani tra le persone più a rischio, rendendo necessarie misure di prevenzione molto rigide: la raccomandazione è di evitare di uscire da casa, se non in caso di stretta necessità e di evitare luoghi nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. Tuttavia l’impatto fisico ed emotivo di questo isolamento forzato negli anziani non può essere trascurato: pur nel rispetto delle indispensabili misure di contenimento dell’infezione, cerchiamo di capire perché e che cosa si può fare.
Isolamento e solitudine negli anziani
Isolamento e solitudine non sono sinonimi. Mentre la solitudine rappresenta un vissuto emotivo soggettivo, l’emozione negativa associata alla percezione della mancanza di relazioni o affetti, l’isolamento sociale è definito come l’oggettiva assenza o scarsità di relazioni sociali e interazioni con familiari, amici o con la comunità. Per essere più chiari: si può provare un senso di solitudine anche senza essere isolati e essere isolati senza sentirsi soli. Quello che accomuna isolamento e solitudine è che entrambi sono fattori di rischio per la salute e per la qualità della vita: fattori di rischio equiparabili a obesità e tabagismo, giusto per intenderci sulla gravità del fenomeno. La solitudine è correlata a declino cognitivo, demenza e depressione. L’isolamento provoca stress, che a sua volta è correlato a indebolimento del sistema immunitario e ha un impatto negativo su altre patologie (ipertensione, diabete, problemi cardiaci). A tutti può capitare di vivere un periodo di isolamento o di solitudine, ma man mano che invecchiamo il rischio e il grado di isolamento possono aumentare: circa il 50% delle persone sopra i 60 sono a rischio di isolamento sociale e un terzo farà esperienza di qualche forma di solitudine più avanti nella vita. La pensione, i figli si allontanano, subentrano malattie o disabilità che limitano la mobilità e i contatti, gli amici e i coetanei muoiono o a loro volta sono limitati nella mobilità. E ora anche la pandemia di COVID-19!
L’incertezza genera ansia e altri mostri
La situazione che stiamo vivendo ci mette a contatto con l’incertezza: non solo l’incertezza per la nostra salute, ma anche l’incertezza rispetto al protrarsi delle misure di contenimento, ai nostri progetti bruscamente interrotti, alla situazione economica e politica. Il rapporto tra incertezza e ansia è noto in psicologia. L’ansia provoca disturbi del sonno, difficoltà a concentrarsi, ruminazione, tensione, iperventilazione e aumento dei battiti, disturbi gastrointestinali. Provare ansia è normale e perfino utile, soprattutto di fronte a una situazione di incertezza reale come quella che stiamo vivendo, sul benessere psico-fisico che può essere gestito anche da parte degli anziani e di chi è costretto a rimanere isolato. La mancanza di supporto sociale, e l’impossibilità di accedere a quegli strumenti di coping quotidiani come andare in chiesa, vedere i nipotini, fare attività fisica, commentare i fatti del giorno al bar con gli amici aumentano la sensazione di aver perso il controllo e possono spostare la bilancia dell’ansia verso il panico. Le persone più fragili, come quelle che presentano declino cognitivo o demenza possono diventare più agitate, stressate, nervose: è l’OMS ad aver dato indicazioni sulla gestione del benessere mentale soprattutto dei soggetti più vulnerabili.
Sei over 65? Stai alla larga da chi presenta sintomi, ma non restare solo con la paura
Le raccomandazioni ci impongono un distanziamento fisico, ma ci sono molti modi per rimanere in contatto con amici e familiari anche a distanza: il telefono è sicuramente lo strumento alla portata di tutti. Poi ci sono tutti gli strumenti della comunicazione digitale che ci permettono di fare videochiamate, inviare foto, messaggi, chattare in gruppo e condividere i nostri pensieri attraverso i social network. Se non viviamo soli, la “reclusione” forzata è una buona occasione per rinsaldare le relazioni con i familiari, per conoscersi meglio, scambiare riflessioni e racconti come magari non succedeva più da tempo. È necessario mantenersi attivi, mentalmente e fisicamente, e cogliere tutte le occasioni per non rimanere tutto il giorno seduto in poltrona a fare i conti con la solitudine e con l’ansia. In base al proprio stato di salute e al contesto in cui si vive si puoi usare la cyclette, uscire nel proprio giardino, fare un po’ di ginnastica dolce o di yoga in casa, qualche lavoro domestico. Aprire le finestre e arieggiare la casa è un’indicazione salutare sia per la prevenzione del virus, sia per migliorare l’ossigenazione e far entrare la luce, riducendo il rischio di depressione. Per tenere attiva la mente, un buon libro è sempre un’ottima compagnia, come anche la musica, la radio e i film. Coltivare le proprie passioni e gli hobby casalinghi non dovrebbe essere una raccomandazione di emergenza, ma in questo momento non ci sono più scuse. Chi non si lascia spaventare dal digitale in questo momento di crisi, ha innumerevoli risorse attraverso internet. Non solo si può fare la spesa online, ma è possibile accedere gratuitamente a riviste, giornali, film, audiolibri. Il flusso continuo di notizie può aumentare il senso di ansia: meglio dedicare momenti specifici all’informazione, non ascoltare le chiacchiere e selezionare fonti di informazioni sicure.
Ti prendi cura di una persona anziana? Qualche consiglio utile
Familiari e caregiver che presentano qualche sintomo, devono assolutamente evitare di incontrare i propri cari anziani. Se non ci sono sintomi, i contatti devono essere limitati e soprattutto è necessario essere rigorosi sulle norme igieniche di prevenzione. Ci sono poi alcuni accorgimenti e attenzioni che possono allo stesso tempo far percepire la vicinanza, garantire la sicurezza e il mantenimento di un buon stato di salute psico-fisica dell’anziano e limitare i contatti fisici.
Farmaci Verifica che la scorta di farmaci o di altri dispositivi medici di uso quotidiano sia sufficiente e offriti per la gestione delle ricette e della spesa in farmacia. La spesa Verifica che in casa ci sia tutto quello che serve, puoi fare la spesa per il tuo familiare facendo attenzione a scegliere alimenti poco deperibili, per ridurre gli spostamenti al supermercato. Molti negozi e supermercati si sono organizzati per effettuare consegna a domicilio della spesa: puoi informarti su queste possibilità, fare la spesa online al telefono e farla recapitare a casa. Pianifica l’emergenza Un modo per gestire l’ansia è anche quello di essere preparati per affrontare una eventuale emergenza. Cosa fare se compaiono sintomi, quali sono i numeri da chiamare e la prassi consigliata: pianificate e condividete le informazioni con gli altri caregiver e con la persona di cui vi prendete cura. Informazioni Fornisci informazioni semplici e chiare su come ridurre il rischio di infezioni (per esempio, come lavare le mani) soprattutto se ci sono sintomi di declino cognitivo. Rendi disponibili tutte le informazioni utili anche su come provvedere in caso di bisogno (numeri di telefono). Verifica che il messaggio sia stato compreso, non esitare a ripeterlo più volte se necessario, in modo sempre paziente, rispettoso e pacato.
Bibliografia
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- Courtin E, Knapp M. Social isolation, loneliness and health in old age: a scoping review. Health Soc Care Community. 2017;25(3):799–812. doi:10.1111/hsc.12311
- Kin-Wing Cheng, S., et al., The British Journal of Psychiatry, Vol. 184, No. 4, 2004; Catalano, G., et al., Southern Medical Journal, Vol. 96, No. 2, 2003
- https://www.apa.org/news/apa/2020/03/psychologist-covid-19
- https://www.who.int/docs/default-source/coronaviruse/mental-health-considerations.pdf
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