Benefici sostanziali per la salute si ottengono attraverso l’attività fisica nella quotidianità, ma anche con l’aderenza a programmi di esercizi ben strutturati. Poca attività fisica è sempre meglio di nulla, come ribadito dalle linee guida OMS del 2020, ma l’attività fisica finalizzata al miglioramento dei propri parametri funzionali può dare benefici più rilevanti per la salute. Evidenze scientifiche crescenti, infatti, mostrano una relazione inversa tra fitness cardiorespiratorio e mortalità. Pertanto, la valutazione della performance fisica è da considerare rilevante dal punto di vista clinico e della salute pubblica. Tuttavia, quest’ultima non viene analizzata di routine per valutare o prevedere la salute.

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, descrivendo i principali test di valutazione e i parametri di riferimento in relazione all’età e al genere.  

 

I test da campo

Se l’esercizio è una medicina, come affermato da molti anni dall’American College of Sport Medicine, per avere maggiori benefici, occorre stabilire un punto di partenza del proprio stato di salute attraverso adeguati test. Di conseguenza, si potrà stabilire l’esercizio fisico più adeguato con una precisa posologia (dosaggio, tempi, frequenza) e ottimizzare il tempo dedicato all’allenamento, variando periodicamente il tipo di allenamento, in funzione degli obiettivi da raggiungere.

Misurare la prestazione cardio-respiratoria nell’attività fisica, in relazione ad età, patologie o obiettivi sportivi, attraverso la prova da sforzo cardiorespiratoria massimale (che è il gold standard dei test da laboratorio per questo scopo), richiede apparecchiature sofisticate e costose, come cicloergometri o tapis roulant; inoltre occorre tempo, personale qualificato, anche in ambiente ospedaliero protetto.

Al contrario, i test funzionali “da campo” (ovvero eseguibili anche “sul campo”, fuori dai laboratori e senza apparecchiature) richiedono attrezzature minime e sono meno costosi, sebbene meno precisi, ma altrettanto affidabili, pertanto costituiscono un’alternativa più agevole per la valutazione della performance fisica. Possono anche essere facilmente somministrati a più persone in poco tempo, riducendo così al minimo il tempo necessario per la valutazione. In alcuni casi, è possibile stimare con poco margine di errore il consumo massimo di ossigeno (VO2 Max), che è un indicatore affidabile e importante del grado di allenamento o di decondizionamento fisico. Questi vantaggi li rendono una buona opzione per l’uso di routine in diversi contesti da parte di ricercatori, insegnanti di educazione fisica, professionisti dello sport e professionisti sanitari. Sono dei validi indicatori per stabilire una terapia basata sull’esercizio finalizzata al miglioramento o al mantenimento  dello stato di salute della persona, attraverso il monitoraggio del fitness cardiorespiratorio.

I test funzionali dovrebbero soddisfare diversi criteri relativi alla qualità delle misurazioni, tra i quali:

  • affidabilità, ovvero riproducibilità dei valori in prove ripetute sullo stesso individuo
  • validità, ovvero il risultato del test deve avere dei parametri di riferimento
  • validità predittiva di un esito connesso ad una prestazione o alla salute
  • fattibilità e sicurezza per la persona
  • svolgimento in assenza di controindicazioni sanitarie (patologie acute o instabili, ecc.)

 

Il fitness cardiorespiratorio riflette la capacità complessiva dei sistemi cardiovascolare e respiratorio di fornire ossigeno durante l’attività fisica, a beneficio di muscoli, organi e apparati. Il fitness può essere valutato attraverso test come lo shuttle test sui 20 metri e altri test submassimali come il test di Cooper sui 12 minuti (cammino o corsa), il 6 minute walking test (6 MWT), o il 2 minutes step test (2 MST) e infine il Timed Up ang Go Test (TUGT).

Prendendo in considerazione una popolazione di riferimento composta da giovani adulti sportivi, i primi due (basati sulla corsa) sono una valida opzione da campo. Mentre, se consideriamo la più ampia platea di individui sani, anziani, sedentari o anche con patologie croniche, gli ultimi tre test sono i più utili e hanno il fine di valutare lo stato di forma fisica in un contesto ambulatoriale o residenziale.

Esistono altri test per la valutazione della performance fisica, ma per ragioni di sintesi vedremo quelli tra i più validati dalla comunità scientifica e utilizzati nella pratica clinica in contesti non sportivi.

Inoltre, il vantaggio dei test che si basano sulla deambulazione è di poter valutare la qualità, la distanza e la velocità del cammino (Velocità = spazio \ tempo). È stato dimostrato che una velocità del cammino <0,8 metri al secondo è associata a un maggiore rischio di cadute, fragilità, ospedalizzazione e morte. Ad esempio, durante un test del cammino dei 6 minuti, la velocità media di 0.8 m/sec corrisponde a una distanza di 288 metri, come vedremo, ben al di sotto dei valori normali per gli under 89.

 

Six minutes walking test

Le linee guida sul 6MWT sono state pubblicate nel 2002 dall’American Thoracic Society e descrivono la metodologia, le indicazioni e le controindicazioni del test, nonché le raccomandazioni pratiche per garantire qualità e riproducibilità. Più recentemente, questa metodologia è stata aggiornata, ma esistono molte versioni del protocollo utilizzate in vari centri. Tuttavia, è importante utilizzare sempre lo stesso metodo rigorosamente standardizzato quando si confrontano i pazienti o si segue lo stesso paziente prima e dopo l’intervento o la terapia.

Il 6MWT è un test semplice che non richiede attrezzature o formazione particolare e valuta il livello sottomassimale di capacità funzionale di un individuo mentre cammina su una superficie piana, in un ambiente sicuro, con un locale di almeno 30 metri di lunghezza. Per “sottomassimale”, si intende rimanere al di sotto del limite massimo di fatica, ovvero non arrivare allo stremo delle forze e all’esaurimento fisico.

Come per altri test di valutazione della performance fisica, al paziente viene detto di stare tranquillo, di assumere gli abituali farmaci e di indossare abiti e scarpe comode. Il supervisore registra la saturazione di ossigeno al basale, la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa brachiale e la valutazione della scala Borg per la dispnea e l’affaticamento, in una scala da 6 a 20 o in una scala visiva da 1 a 10. Una volta che il paziente ha compreso le istruzioni, è pronto per iniziare il test. Il percorso deve essere segnalato ogni 3 metri ed è consigliabile posizionare dei coni alla fine del corridoio per facilitare l’inversione a U. Durante il test, i partecipanti devono camminare a una velocità adeguata alla loro condizione di salute e possono fermarsi o rallentare, se lo desiderano, e riprendere a camminare il prima possibile. Il supervisore è sempre presente incoraggiando il paziente a intervalli regolari ogni minuto con frasi standard come “Stai facendo bene” o “Continua a lavorare bene” e “mancano ancora X minuti” . 

Al termine del test, si ricontrolla nuovamente la scala Borg, indicando il livello di fatica raggiunto, e quindi si rimisura la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca e la saturazione di ossigeno. Infine, viene registrato il numero di giri e la distanza percorsa.

La riproducibilità del 6MWT è molto buona se seguita da professionisti abituati ad usarlo, ma sempre sulla base di un protocollo stabilito. I valori di riferimento per la normalità variano dai 400 a 700 metri nelle persone sane, in base all’età e al sesso. Tuttavia,  esistono molte equazioni di riferimento non standardizzate, utili per avere dei valori più in linea con la tipologia di persona poiché prendono in considerazione l’altezza, il peso, la frequenza cardiaca e l’eventuale presenza di patologie.

                                                                                Scala di Borg e Vas

scala di borg

                                                                                 Fonte: assocarenews 

scala di borg

                                                                                  Fonte: researchgate 

Two minutes step test

Se il 6MWT è più adatto a un esame ambulatoriale della performance cardiopolmonare, il 2 minutes step test (2MST) è una valida opzione quando si ha poco spazio o difficoltà logistiche che impediscono gli spostamenti della persona.

Il test richiede semplicemente che la persona cammini sul posto il più velocemente possibile, cronometrando 2 minuti, sollevando le ginocchia a un’altezza a metà strada tra la rotula e la cresta iliaca del bacino. Le prove si confrontano contando il numero di passi e i valori di riferimento vanno da circa 29 a 120 passi, in funzione dell’età, del genere e delle eventuali patologie. Questo test, infatti, è stato studiato e confrontato in varie tipologie di pazienti giovani, adulti e anziani, sia sani che con varie patologie specifiche, come insufficienza cardiaca, malattia renale cronica, osteoporosi, morbo di Parkinson, esiti di ictus, ipertensione, depressione, Alzheimer, ecc. Anche in questo caso, è possibile monitorare il basale di frequenza cardiaca, saturazione di ossigeno, pressione arteriosa e confrontare i parametri alla fine del test, chiedendo inoltre la sensazione di fatica in una scala di Borg.

Riferimenti del 6 minute walking test e del 2 minute step test secondo il manuale Senior Fitness Test per gli adulti e anziani sani:

 

Fonte: www.dnbm.univr.it/documenti/OccorrenzaIns/matdid/matdid182478.pdf

Timed Up and Go Test

Nel Timed Up and Go Test (TUGT) si misurano i secondi impiegati da una persona per svolgere le seguenti attività: alzarsi da una sedia con braccioli, anche usando le braccia, camminare per 3 metri (anche con ausili), girare attorno a un cono, tornare alla sedia e sedersi, concludendo così la prova.

Questo test di valutazione della performance fisica è indicato per le persone anziane o con difficoltà di locomozione la cui ridotta velocità del cammino o la difficoltà ad alzarsi dalla sedia, comportano un crescente rischio di cadute. Essendo altamente funzionale e necessitando di poco spazio, è eseguibile anche in contesti domiciliari o di residenze protette. Il test va ripetuto due volte, possibilmente eseguendo la curva dal senso opposto rispetto alla prima prova. Infine, si calcola una media tra i due test ottenendo un valore medio normale di 9, 21 secondi per i maschi e 9,3 per le femmine. Anche in questo caso occorre fornire informazioni chiare al paziente sul compito da eseguire e monitorare il pre e post test con i parametri vitali.

Un risultato maggiore di 11-14 secondi è significativo per crescenti rischi per la salute, soprattutto di cadute, ma va contestualizzato anche in funzione dell’età.

 

Test personalizzati

In un contesto di vita reale, per una persona sana o con patologie croniche note e stabilizzate, è possibile ideare dei test personalizzati per la valutazione della performance fisica o adattare quelli fin qui descritti in modo che rispecchino l’attività fisica o l’esercizio svolto nella quotidianità, al fine di monitorare il proprio stato di salute cardiorespiratorio.

Tenendo sempre in considerazione a riposo e sotto sforzo la frequenza cardiaca e la scala di Borg della fatica, si misurano il tempo e la distanza percorsa in una usuale passeggiata o corsa, nel medesimo tragitto, con le stesse variabili di clima, senza distrazioni.

I risultati possono essere confrontati tra loro nel tempo, tenendo in considerazione ad esempio:

  • il tempo impiegato a percorrere sempre lo stesso tragitto;
  • a parità di tempo e tragitto, una minore sensazione di sforzo nella scala di Borg e una minore frequenza cardiaca alla fine della prova;
  • la distanza percorsa in 6 o 12 minuti in un percorso reale alla velocità preferita (fartlek);
  • una minore frequenza cardiaca a riposo prima delle prove, indicatore di una migliore efficienza cardiorespiratoria;

 

Conclusioni

Il fitness cardiorespiratorio è un indicatore fondamentale dello stato di salute e un predittore della longevità, con evidenze scientifiche sempre più forti. L’attività fisica nella quotidianità è di fondamentale importanza per la salute, soprattutto se si raggiungono i 150-300 minuti di attività moderata a settimana o 75-150 minuti di attività intensa o una combinazione delle due, come indicato dalle linee guida OMS del 2020, senza dimenticare gli esercizi per il di rinforzo muscolare, per la flessibilità e per l’equilibrio in persone over 65, sempre 2 volte a settimana.

Soprattutto per gli anziani, ma anche per gli adulti, è importante investire del tempo su tutti gli aspetti dell’esercizio, anche con il supporto di professionisti specializzati (fisioterapista o laureato in scienze motorie), nel rispetto del proprio punto di partenza, misurato attraverso appositi test. Inoltre, occorre combinare tra loro i diversi principi di allenamento, intesi come forza, fitness cardiorespiratorio, flessibilità, coordinazione ed equilibrio. In  tal modo, si avrà una protezione ad ampio raggio contro i problemi connessi all’età, per un invecchiamento di successo.

In altre parole, se nell’alimentazione ideale viene raccomandata una dieta varia e, in funzione del proprio peso e delle attività svolte, sono raccomandate da assumere delle determinate calorie, delle porzioni adeguate, un corretto bilanciamento tra macro e micronutrienti, anche nell’attività fisica occorre avere le stesse attenzioni.

A cura di Agatino Sanguedolce e Carmela Rinaldi

 

Fonti:

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