Pillole di scienza

Cardiologia

Uno studio dimostra che combinare indice nutrizionale e livelli di sodio migliora la previsione del rischio di mortalità nei pazienti con insufficienza cardiaca. La gestione integrata di nutrizione e sodio potrebbe ottimizzare la sopravvivenza.

Nel 2030, un miliardo di persone con sovrappeso/obesità affronterà rischio cardiovascolare, aumentando ospedalizzazioni e mortalità. Lo studio SELECT dimostra che la semaglutide riduce il rischio, specialmente in chi ha già avuto eventi cardiovascolari.

I risultati di una recente revisione sistematica di studi di coorte prospettici con meta-analisi hanno quantificato la riduzione del rischio di non-communicable diseases (NCDs) e di mortalità associate alle attività di rinforzo muscolare.

La dieta mediterranea è più efficace nella prevenzione secondaria di eventi cardiovascolari rispetto alla dieta ipolipidica. Vediamo insieme i risultati dello studio CARDIOPREV.

L’Impianto Valvolare Aortico Transcatetere (TAVI) è stato inserito tra le linee guida Americane e Europee per il trattamento della Stenosi Aortica, patologia caratterizzata da una riduzione della capacità di apertura della valvola aortica

Lo studio analizza l’associazione con il rischio cardiovascolare confrontando pazienti affetti da malattia da fegato grasso non alcolica con soggetti sani.

Il fegato grasso, più precisamente Non-alcoholic fatty liver disease (NAFLD) è la più comune causa di epatopatia cronica nei Paesi Occidentali. Sempre più evidenze, come dimostra la review, stanno indicando che la NAFLD, indipendentemente dagli altri fattori di rischio cardiovascolari presenti nel paziente, sia associata ad un più alto rischio di sviluppare ipertensione, coronaropatie e aritmie. 

La stenosi aortica spesso si accompagna alla presenza di amiloidosi cardiaca, malattia che determina insufficienza cardiaca: fisiopatologia, diagnosi e terapie secondo una recente review

Lo studio, condotto sulla popolazione inglese, ribalta la storica concezione che il consumo di caffè debba essere scoraggiato nei soggetti cardiopatici per il rischio di sviluppare aritmie