Invecchiamento sano, invecchiamento di successo, healthy aging sono tanti bei concetti a cui di solito si inizia a prestare attenzione troppo tardi. Pensare all’invecchiamento fin da giovani non è segno di pessimismo o ipocondria, dal nostro punto di vista si tratta di cambiare la prospettiva: ogni decade è un punto di svolta della vita in cui imparare qualcosa di nuovo sulla propria salute e sul proprio benessere.
Mettiamola così: non stai invecchiando, stai diventando più esperto. In ogni caso invecchiare non è così male e, considerata l’alternativa, è molto meglio diventare “bravi a invecchiare”
In questa rubrica non ti daremo i soliti consigli sullo stile di vita – alimentazione sana, attività fisica, igiene del sonno, no fumo e alcool…diamo per scontato che l’abc lo conosci già – e nemmeno un elenco completo di check up ed esami (solo qualcuno), ma alcune dritte e consigli che potrebbero sfuggirti, decade per decade.
Cominciamo dai 30 anni.
Eccoci qui, anche se ci sentiamo ancora degli adolescenti, ormai siamo considerati adulti a tutti gli effetti. Si tratta di una fase della vita in cui, si comincia ad aver acquisito una certa stabilità, magari non economica, ma almeno mentale. E appena l’abbiamo raggiunta ecco che già ci sfugge… è proprio a questa età che il cervello inizia ad invecchiare, cominciano a ridursi la massa muscolare e quella ossea e insomma anche quel dolorino alla schiena fino a 5 anni prima non l’avresti proprio sentito, per non parlare dell’insonnia… Vediamo che cosa possiamo fare per investire sul nostro benessere presente e futuro in questa fase della vita:
1. Impara a gestire il tempo
La tua vita ti sembra frenetica? Lavoro, famiglia, amici… e ti sembra di non avere mai del tempo libero per te? Ti manca il tempo per fare colazione, sport o tutte quelle attività che, lo sai, sono indispensabili per il tuo benessere? E’ giunto il momento di imparare a gestire meglio il tuo tempo.
Esistono molte tecniche per migliorare la gestione del tempo, dalla matrice di Eisenhower al metodo del pomodoro, ma la verità è che le tecniche servono a poco se prima non ci si focalizza sulla motivazione. Imparare a gestire il tempo significa capire quali sono le cose che contano nella tua vita, quelle a cui vuoi dedicarti di più.
Quindi bisogna cominciare a riflettere su quali sono i valori e quali sono gli obiettivi (di vita, non solo professionali) che per te è importante raggiungere. In base a questo puoi partire a darti delle priorità e riorganizzare il tuo tempo con il metodo che ti sembra più efficace. I 30 anni sono un buon momento per farlo perché probabilmente hai le idee più chiare rispetto alla decade precedente, oppure può essere l’occasione per chiarirtele.
Organizzare le priorità e fare delle scelte ti aiuterà a guadagnare un senso di controllo sulla tua vita e a ridurre l’ansia e lo stress.
Un altro trucco per rendere più efficace la gestione del tempo sono le piccole soddisfazioni quotidiane: spesso i nostri obiettivi sono a lungo termine, lavoriamo a progetti che richiedono tempo per essere completati. Per questo potremmo avere la sensazione di non raggiungerli mai. Svolgi ogni giorno un compito semplice e di concreto, in modo da avere a fine giornata la sensazione di aver combinato qualcosa: oggi ho fatto yoga, ho rimesso in ordine la scrivania, ho prenotato le vacanze.
2. Hai fatto il richiamo dell’antitetanica?
Forse non tutti sanno che… o almeno io non lo sapevo finché a 30 anni mi sono ferita durante un’escursione e al pronto soccorso sono cascata dal pero: l’antitetanica va richiamata ogni 10 anni! Il tetano è provocato da un batterio – il temibile Clostridium tetani – presente nell’intestino degli animali ed eliminato con le feci. Le sue spore possono sopravvivere nell’ambiente per anni, contaminare oggetti e terreno e penetrare nell’organismo umano attraverso ferite. In condizioni opportune, le spore si possono trasformare nelle forme vegetative e produrre una tossina che, attraverso il sangue e il sistema linfatico, raggiunge il sistema nervoso centrale. Si tratta di una di una tossina estremamente potente: la quantità letale per un uomo è di circa 7 milionesimi di milligrammo.
Perché non ne hai mai sentito parlare? Perché fortunatamente esiste un vaccino con un’efficacia del 95% che viene somministrato obbligatoriamente nei bambini nei primi mesi di vita (3 somministrazioni, associato al vaccino antidifterico e/o antipertosse), ripetuto all’inizio della scuola (1 somministrazione) e in età adolescenziale (1 somministrazione).
Ora però sono passati un po’ di anni dall’ultimo richiamo, forse non sai nemmeno quanti, forse a 14 anni non ti occupavi ancora tu della tua salute, ma dopo 10 anni l’immunità vaccinale non è più garantita: puoi rivolgerti al centro vaccinale per verificare la tua copertura ed eventualmente prenotare il richiamo (da ripetere poi poi in tutte le decadi a venire).
3. Toccati di più!
A 30 anni, se non sono presenti particolari patologie o condizioni di rischio, può essere superfluo sottoporsi a troppi esami e checkup. Ma c’è una cosa che possiamo fare a costo zero e con un ottimo impatto sulla diagnosi precoce di alcuni tumori: l’autopalpazione.
L’autopalpazione del seno per le donne è abbastanza nota: ma bisogna imparare a farla nel modo corretto e farla davvero!
Per gli uomini invece l’autopalpazione dei testicoli – non quella a scopo apotropaico – è ancora poco nota e diffusa. Il tumore testicolare ha un picco di incidenza tra i 20 e i 30 anni e un secondo picco tra i 30 e i 40 anni. Inoltre è una malattia silente nelle prime fasi, di cui, in genere, ci si accorge quando è troppo tardi. L’arma più potente a nostra disposizione è l’autopalpazione dei testicoli. Se non l’avete fatto prima, la decade dei 30 è un buon momento per cominciare un rito apotropaico davvero efficace: allontana una sfortuna molto specifica, ma senza nessuna magia.
4. Pianifica la pensione
Se sei di quelli che “tanto a noi la pensione non la daranno mai!”, ricordati che non è una buona scusa. Tanto più in un contesto di futuro incerto, dovresti imparare le regole base di un’oculata gestione economica e magari cominciare a mettere da parte i risparmi che ti permetteranno di vivere la tua vecchiaia in tranquillità. Se la tua situazione lavorativa ed economica te lo permette, 30 anni è il momento giusto per valutare un piano pensionistico integrativo, che, tra l’altro, ti dà la possibilità di fruire di agevolazioni fiscali.
Se opti per questa soluzione, valuta l’età di pensionamento presunta, fatti un’idea di quanto sarà l’importo della tua pensione, individua la forma pensionistica cui aderire, (anche in funzione della tua attività lavorativa), scegli quanto versare e la linea di investimento più adatta a te, tenendo conto anche dei costi.
Quello stesso stato che probabilmente ti garantirà una pensione ridicola, ha creato un sito di educazione finanziaria, che parla anche delle diverse opzioni per renderla meno ridicola, ma devi iniziare a pensarci ora.
5. Figli o non figli? A ciascuno i suoi piani
A 30 anni (e anche dopo a dire il vero) c’è chi sta pensando ad avere figli e chi proprio non ne vuole sapere. Scelte diverse ed entrambe assolutamente degne di rispetto: per le donne, se il vostro ginecologo comincia a parlarvi di orologio biologico o vi etichetta con l’orribile locuzione “nullipara attempata”, cambiate medico! Qualunque sia la vostra decisione è possibile che la vostra vita sessuale sia cambiata rispetto alla decade precedente: se non volete avere figli potreste ri-valutare insieme al vostro medico qual è il metodo anticoncezionale migliore per il vostro stile di vita e per la vostra salute. Se invece volete pianificare una gravidanza, subito o tra qualche anno, parlatene ugualmente con il vostro medico: potrebbe consigliarvi alcuni esami o darvi consigli utili per preservare e migliorare la vostra fertilità (vale anche per gli uomini). Per tutte le donne: ricordatevi il pap-test una volta all’anno.
6. Nessuna malefatta resterà impunita (nel breve e nel lungo termine)
È dura da digerire, ma meglio farsene una ragione e agire di conseguenza. Se a vent’anni un sbronza ma anche una scottatura solare o una notte in bianco, si risolvevano in un batter d’occhi, a 30 non è più così. Non è che fosse molto sano anche a 20 anni, ma mettiamola così: è più difficile essere responsabili per la propria salute, quando non se ne percepisce l’utilità immediata. Ora che si percepisce, hai il giusto sprone per agire in maniera più responsabile verso il tuo corpo e rispettare i suoi tempi di recupero. Stop con gli eccessi: protezione solare sempre per la pelle, dacci un taglio con l’alcol o con le cene all-you-can-eat, mantieni un equilibrio sonno-veglia adeguato, evita le diete dimagranti drastiche o l’allenamento spacca-articolazione. Insomma comincia ad abbracciare la virtù della moderazione, che si acquisisce con la maturità e l’esperienza.