I nostri consigli per invecchiare in salute nella decade dei 70 anni: sì avete capito bene, mica siete vecchi! La vecchiaia non è una data, ma un processo che dura tutta la vita. Si comincia a invecchiare appena nati e si può continuare a farlo bene a tutte le età. Certo in questa fascia di età statisticamente potrebbe essere comparso qualche acciacco in più o magari una condizione cronica, ma non è obbligatorio e in ogni caso invecchiare bene si può anche in caso di malattia. Il benessere passa dalla nostra risposta alle le sfide dell’età, dalla nostra capacità di farvi fronte e trovare soluzioni positive, sia per il corpo sia per lo spirito. Talvolta può servire il consiglio di un medico e non dobbiamo esitare a chiederlo.

Intanto, anche questa volta cerchiamo di mettere a fuoco alcuni aspetti a cui forse non avete pensato o che non sono così scontati, ma possono farci sentire bene.

Gestire il ritrovato tempo libero: una nuova routine per la pensione

Finalmente in pensione! Per molti è un momento atteso, l’occasione per fare tutto quello che non si riusciva a fare quando avevamo 8 ore al giorno impegnate dal lavoro. Per altri trovarsi all’improvviso con tutto quel tempo libero può essere più difficile: e ora cosa faccio? Inoltre, pensione significa anche lasciare il gruppo di colleghi e un ruolo sociale che in qualche modo è anche sempre identitario. La transizione al ruolo di pensionato è un fattore di stress che per alcune persone può essere tanto forte da aumentare il rischio di depressione. Per altri invece, questo cambiamento viene vissuto come un’opportunità (potrebbe essere la conclusione di un lavoro stressante!)

È ora, quindi, di decidere cosa fare del ritrovato tempo libero.

Una buona idea è quella di trovare un’attività quotidiana, qualcosa che potete fare tutti i giorni per ricreare una routine, magari con una prospettiva di miglioramento progressivo, in modo da darvi degli obiettivi: un’attività sportiva, la meditazione, lo yoga. C’è anche chi decide di iscriversi all’università e ricominciare a studiare: una laurea è un ottimo obiettivo per la pensione!
E poi sbizzarritevi con hobby vecchi e nuovi: giardinaggio, pittura, cinema, musica o burraco!

Una cosa importante è continuare a sentire che la nostra vita ha un senso e una direzione, che possiamo continuare ad avere una vita attiva, partecipare alla vita sociale e sentirci utili.

Potete usare il tempo per avere un ruolo più attivo nella vostra vita familiare, che sia la vita di coppia o le relazioni con i nipoti. Nonni o partner a tempo pieno: prendetevi cura di loro, con affetto, e attenzione.

Il volontariato può essere un’altra occasione che vi garantisce quel senso di scopo e la giusta dose di interazioni con persone che hanno i vostri stessi interessi e valori.

Per dirla con le parole della filosofa Simone De Beauvoir: “Crescere, maturare, invecchiare, morire: il passare del tempo è predestinato, inevitabile. C’è solo una soluzione se vogliamo che la vecchiaia non sia un’assurda parodia della nostra vita precedente: continuare a perseguire i fini che danno un senso alla nostra esistenza – la dedizione agli individui, ai gruppi o alle cause, il lavoro sociale, politico, intellettuale o creativo… In vecchiaia dovremmo desiderare di avere ancora passioni abbastanza forti da impedirci di ripiegarci su noi stessi. La propria vita ha valore finché si attribuisce valore alla vita degli altri, attraverso l’amore, l’amicizia, l’indignazione, la compassione.”

 

Giocate!

Spesso si dice che invecchiare è un po’ come tornare bambini: per lo più si tratta di uno stereotipo per infantilizzare le persone in età avanzata. Sapete che c’è? Giratelo a vostro favore! Qual è l’attività prediletta dai bambini? Il gioco. Ecco, aver passato la soglia dei 70 anni è un’ottima scusa per rimettersi a giocare.

Ogni tipo di gioco va bene: sport di squadra, giochi da tavolo, giochi di ruolo, sudoku, lego e perfino videogame. Il gioco non solo è un’attività piacevole, ma stimola le nostre abilità cognitive, in alcuni casi anche quelle fisiche e relazionali.

A proposito di videogame, sembra che sempre più persone in età avanzata stiano passando al lato oscuro del gaming… e non è affatto una cosa negativa, anche perché il mondo dei videogame è ricco di possibilità per imparare. Se non siete forti con la tecnologia, approcciarla dal lato del gioco può essere un ottimo modo per acquisire competenze digitali, magari con l’aiuto dei nipoti.

Nei videogame si esercitano diverse abilità cognitive: coordinazione occhio-mano, attenzione visiva, memoria. E in base alle caratteristiche del gioco possono esserne richieste altre… per non parlare del vasto mondo dei videogame studiati appositamente per allenare la mente o il corpo, grazie all’utilizzo di accessori quali telecomandi, controller, balance board o dispositivi indossabili: si parla in questo caso di “exergame” videogiochi basati sul movimento, che ci aiutano a fare esercizio rendendolo più divertente.

 

Non cascate sulla prevenzione (delle cadute)!

Cadere non è bello a nessuna età (lo sanno bene bambini ed atleti, le categorie a cui capita più spesso), ma il rischio aumenta con l’avanzare degli anni e, in particolare, dopo i 75 anni raddoppiano i tassi di caduta e soprattutto le complicazioni (ad esempio la temibile frattura d’anca).

Le cause sono molteplici e in parte connaturate al fisiologico declino di alcune capacità: i riflessi per esempio non sono più quelli di quando avevamo 20 anni. Fate particolare attenzione se soffrite di capogiri o di vertigini (possono essere provocate anche da alcuni farmaci), difficoltà legate all’equilibrio e ai movimenti, debolezza muscolare, insonnia e disturbi della vista. Tenete conto anche che uno dei principali fattori di rischio è la paura di cadere: di solito subentra dopo una prima caduta e porta le persone a ridurre la mobilità. Risultato? La muscolatura si indebolisce ulteriormente e siamo ancora più predisposti alle cadute.

Come prevenire le cadute? Diamo per scontato che facciate già esercizio fisico abitualmente per il rinforzo muscolare, potete aggiungere degli esercizi specifici per l’equilibrio. Sembra che Yoga e Tai Chi siano pratiche particolarmente utili per questo.

Attenzione anche ai farmaci che assumete, soprattutto evitate di assumere alcol in contemporanea ( o meglio ancora, evitatelo del tutto).

E poi fate un giro per la vostra casa: via quei tappeti che oltre a rischiare di farvi inciampare sono anche così noiosi da pulire! Luce sulle scale e nei corridoi, magari con accensione automatica per la notte. Ciabatte chiuse ed evitate di arrampicarvi su sedie e mobili per cambiare una lampadina o per prendere dei piatti dal ripiano più alto della cucina.

 

Tempo di pedicure

Sapete che cosa è utilissimo per non cadere? I piedi.

Non è uno scherzo la salute dei piedi è troppo sottovalutata: sono là in basso, così lontani, soprattutto quando cominciamo a fare fatica a raggiungerli perché la schiena fatica a piegarsi.

Con l’avanzare dell’età, il piede cambia: aumentano larghezza e lunghezza, mentre i tessuti molli si atrofizzano e irrigidiscono. Perdiamo forza e anche l’appoggio cambia, con una postura più pronata e questo comporta prestazioni di mobilità articolare ridotte e una propulsione meno efficiente, quando camminiamo.

Questi cambiamenti progressivi – non da soli, l’origine è sempre multifattoriale – portano a tutta una serie di problemi del piede: dolore e gonfiore, alluce valgo, dita a martello e altre forme artrosiche, deformità delle unghie, patologie dermatologiche e problemi di circolazione.

Una cattiva salute dei piedi nelle persone in età avanzata è correlata a una scarsa qualità della vita, compromissione dell’equilibrio, aumento del rischio di cadute e fratture, limitazione della mobilità e dell’esecuzione delle attività della vita quotidiana che a loro volta possono produrre gravi conseguenze fisiche, mentali e sociali. Insomma con i piedi non si scherza, meglio pensarci per tempo!

Per quanto riguarda l’igiene, le unghie vanno tagliate correttamente, le dita devono sempre essere asciugate con cura per evitare micosi, e la pelle idratata: insomma dedicate un po’ di tempo a una piacevole pedicure.

Se avete dolore ai piedi, parlatene con il vostro medico che potrà consigliarvi uno specialista: potrebbero servirvi delle solette ortopediche ma anche se i piedi non fanno male, comprate delle buone scarpe da tennis, del numero giusto per camminare stabili e per evitare che si formino vesciche o calli. Può essere utile sceglierle in base al tipo di appoggio del piede (pronazione o supinazione), di solito nei negozi specializzati per runner possono darvi un consiglio in tal senso, ma se il piede ha già qualche problema sempre meglio parlarne con uno specialista. Una visita dal podologo periodica è necessaria anche se soffrite di diabete.

 

Fate il biotestamento (se non lo avete già fatto)

Non è che vogliamo sempre farvi pensare alla morte perché avete raggiunto una certa età: il biotestamento andrebbe fatto anche prima, infatti è possibile farlo dalla maggiore età in avanti. Però è innegabile che l’aspettativa di vita a 70 anni è diversa che a 20 e se continuate a non volerci pensare state perdendo un’occasione per esercitare un vostro diritto e fare in modo che la vostra volontà venga rispettata su questioni di non poco conto: le cure del fine vita.

Di cosa si tratta? Forse avrete sentito parlare di DAT, disposizioni anticipate di trattamento o di testamento biologico, è sempre la stessa cosa: la possibilità di scegliere liberamente e volontariamente a quali trattamenti sanitari sottoporsi (o non sottoporsi) se e quando vi troverete in una condizione di impossibilità di esprimere il consenso (o rifiuto). Parliamo di rianimazione cardiopolmonare, nutrizione e idratazione artificiale, respirazione meccanica, trasfusioni dialisi ma anche di nominare una persona che vi rappresenti nel caso in cui non siate cosciente (fiduciario).

Regolamentate dall’articolo 4 della legge 219/2017, le DAT possono essere redatte e depositate da un notaio ma anche come scrittura privata, depositate in Comune senza nessun costo di bolli o registrazione. Inoltre potete in qualsiasi momento cambiare idea, modificandole o revocandole anche con una dichiarazione verbale (purché in presenza di 2 testimoni).

Per poter decidere cosa scrivere però è necessario comprendere chiaramente quali sono i trattamenti e che cosa comportano: dovreste parlarne con il vostro medico, ma vi consigliamo di cominciare da questo articolo.

 

Bibliografia

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VIDAS, Come fare le DAT: cosa scrivere, dove depositarle

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